Una coppia che affronta un problema d’infertilità si trova di fronte ad un evento imprevisto che costringe i partner a riorganizzarsi per trovare un nuovo equilibrio.
Il problema dell’infertilità porta la coppia a dover affrontare questioni importanti su piani molteplici.
Che tipo di donna sono? Come uomo sono mancante in qualche cosa? Come faccio a dirlo agli altri? Come affrontare le attese dei familiari?
Rabbia e tristezza possono non essere riconosciuti o rivelati per evitare di ferire il partner e compromettere il legame di coppia: si può instaurare così un rapporto di tipo “fusionale”, nel quale si sta fisicamente vicini, ma non si condividono sentimenti ed emozioni.
Se la coppia decide di affrontare un percorso di Procreazione Medicalmente Assistita, si trova a far fronte a un’ulteriore serie di problemi, come, ad esempio, lo squilibrio tra il partner femminile e maschile.
La donna si pone spesso come unica responsabile delle difficoltà procreative. Spesso controlla le proprie sensazioni corporee, anche in modo ossessivo. Percepisce il proprio corpo come “vuoto”, difettoso, mancante.
L’uomo non sa bene dove collocarsi e spesso si sente senza strumenti rispetto alla sofferenza della propria compagnia.
A questo si aggiunge un senso di solitudine per la coppia, che, a volte, affronta il percorso di Procreazione Medicalmente Assistita con vergogna e timore di disapprovazione altrui, ritenendolo un modo non naturale di procreare.
La dimensione relazionale della cura
È ormai accertata l’influenza di fattori psicologici nel percorso di fecondazione medicalmente assistita, come l’importanza per la coppia di sentirsi sostenuta e contenuta, per favorire il processo di concepimento.
In particolare è primario sostenere il legame di coppia, attraverso molteplici azioni di supporto.
In questo senso un percorso di sostegno psicologico è fondamentale perché:
- permette alla coppia di esprimere e condividere emozioni e sentimenti che spesso vengono taciuti per vergogna e imbarazzo.
- crea un contenimento a paure e incertezze sul futuro e sulle proprie scelte.
- difende la vulnerabilità psicologica dei membri della coppia.
- permette il confronto con i propri limiti e con l’ansia dell’attesa.
- sostiene le risorse della coppia per il superamento del lutto e del fallimento della dimensione progettuale.
Per tutti questi motivi il sostegno alla dimensione relazionale della coppia andrebbe integrata alla valutazione ginecologica per offrire maggiori probabilità di successo di un percorso di Procreazione Medicalmente Assistita.
Per approfondire: M. Riccio, La cicogna distratta, 2017