Di cosa si tratta?
È un intervento di sostegno promosso da un professionista psicologo specializzato in problematiche di tipo sessuologico.
Ha la finalità di esplorare e chiarire i pensieri e le azioni della persona che contribuiscono a mantenere il problema. Grazie al counselling la persona viene aiutata a definire meglio la problematica che l’affligge, a focalizzare un obiettivo su cui lavorare e a prendere decisioni in merito ad esso, al fine di migliorare il proprio livello di benessere.
Su quali problematiche interviene?
Il counselling psicosessuologico si occupa di problematiche relative alla sfera relazionale, come nei casi di conflitto coniugale o adulterio.
Si occupa di disturbi della sfera sessuale, come dispaurenia e vaginismo, disturbi dell’erezione e dell’eiaculazione, disturbi del desiderio e dell’orgasmo.
Infine si occupa di situazioni post traumatiche quali interventi chirurgici, gravidanze indesiderate, molestie sessuali e malattie a trasmissione sessuale.
Quali tipi di counselling esistono?
Ci sono diversi tipi di counselling. Il primo permette alla persona di acquisire maggiori informazioni al fine di comprendere meglio la propria problematica, come, ad esempio, conoscenze relative al proprio apparato sessuale e al suo funzionamento, oppure relative ai meccanismi fisiologici che riguardano l’attività sessuale.
Un secondo tipo di counselling consente alla persona di comprendere quali sono le risorse personali che può utilizzare per affrontare uno specifico problema, e capire quali sono i comportamenti più funzionali alla sua risoluzione.
Un terzo tipo di counselling riguarda situazioni post-traumatiche e permette di focalizzare le proprie risorse per affrontare e superare il trauma subito (ad esempio in situazioni post-operatorie).
Quali sono le fasi del counselling psicosessuologico?
Normalmente il percorso è costituito da tre fasi.
Una prima fase è utile all’analisi e alla definizione del problema. È una fase valutativa, che serve a comprendere da quanto tempo la problematica affligge la persona, quanto è debilitante, quale ne è l’origine e se è in aumento o se si è stabilizzata.
Una seconda fase riguarda una ridefinizione del problema, attraverso la focalizzazione del lavoro su un singolo aspetto e l’individuazione di risorse personali per farvi fronte.
Una volta individuate le risorse e riformulato il problema, la persona nella terza fase modifica i suoi comportamenti e i suoi schemi di pensiero abituali in riferimento al problema, attraverso la facilitazione del counsellor.
Cosa differenzia il counselling psicosessuologico da una psicoterapia?
Essendo focalizzato su singole problematiche, il counselling è un intervento sicuramente più breve rispetto ad una psicoterapia, e mediamente un ciclo prevede un massimo di dodici incontri.
A differenza di diversi approcci psicoterapeutici, il counselling non va ad affrontare le cause del passato, ma si concentra sul presente e sul futuro, focalizzandosi sulla ricerca delle risorse per affrontare la situazione problematica e sulla messa in opera di esse.
A questo proposito, in riferimento al counselling non si parla tanto di cura, come spesso invece avviene in riferimento al percorso psicoterapeutico; piuttosto il counselling è un’attività di sostegno che porta ad un cambiamento e, altre volte, ad un miglior adattamento rispetto ad una situazione problematica.