La dinamica psicologica dell’intimità nell’uomo e nella donna

John Gray è un terapeuta della famiglia che ha scritto alcuni interessanti libri divulgativi sulle dinamiche di coppia.

In uno di questi utilizza un’immagine per descrivere le differenze psicologiche tra uomini e donne nella gestione dell’intimità.

Egli afferma che gli uomini sono come elastici e le donne come onde, ed è per questa differenza di funzionamento interno che spesso non si capiscono.

Vediamo di approfondire.

Gli uomini sono come gli elastici

L’immagine dell’elastico rappresenta bene la dinamica psicologica dell’intimità maschile, fatta di avvicinamento, allontanamento e nuovamente di avvicinamento.

L’uomo si allontana non solo perché la compagna ha fatto qualche errore: lo fa per soddisfare il suo bisogno di autonomia e indipendenza.

Anche quando ama la sua donna, ad un certo punto sente il bisogno di allontanarsi, come un elastico che si tende fino al punto massimo di estensione, per poi tornare ad avvicinarsi.

È proprio grazie alla fase di allontanamento, e alla soddisfazione del bisogno di autonomia che sente, che l’uomo riesce a percepire pienamente il desiderio di tornare alla sua compagna.

Capita che la donna non comprenda il bisogno di allontanamento di un uomo, e che lo “insegua”, richiedendogli una continua intimità, e inducendolo a cercare continuamente la fuga.

Gray evidenzia il tipico caso di quando una donna dice “Parliamo”, e l’uomo si chiude in sé.

Nel momento in cui lei cerca l’intimità, lui si allontana.

L’immagine dell’elastico spiega perché anche l’uomo innamorato senta il bisogno di staccarsi dalla sua compagna.

Il punto è che un uomo, in una certa misura, perde se stesso nel sintonizzarsi con la compagna. L’allontanamento in questo senso è funzionale all’uomo, perché gli permette di ristabilire il contatto con i propri limiti personali. Quando comincia a sentire di star perdendo se stesso, avverte un improvviso bisogno di autonomia, e si stacca.

Quando un uomo raggiunge un grado d’intimità per lui insostenibile e non si allontana, spesso comincia a mostrare una serie di comportamenti quali irritabilità, passività o atteggiamento difensivo.

Di conseguenza è fondamentale il tempismo.

È deleterio cercare di parlare o di avvicinarsi a un uomo che si sta allontanando.

Bisogna lasciare che vada: dopo qualche tempo tornerà, e sarà quello il momento di promuovere il dialogo. A quel punto, però, molto spesso la compagna preferisce non farlo, essendo rimasta ferita dall’allontanamento del compagno quando lei ha cercato di parlare con sentimento; oppure la compagna teme che lui sia arrabbiato, e preferisce non tornare sull’argomento. Aspetta che sia lui a parlare del suo turbamento; egli, però, non lo farà, visto che, nella fase di allontanamento, ha risolto la sua inquietudine.

Le donne sono come onde

L’immagine dell’onda è una buona rappresentazione della dinamica psicologica dell’intimità femminile.

L’andamento della stima di sé di una donna cresce e cala con un movimento ondulatorio, e, quando l’onda è al suo culmine, capita che il suo umore cambi di colpo, e l’onda s’infranga.

Si tratta però di un passaggio momentaneo: una volta arrivata al fondo, pian piano riprende slancio e la donna ritorna ad essere in pace con se stessa.

Quando l’onda s’infrange, la donna può provare una serie di sentimenti indefiniti: è in quel momento che ha più bisogno del sostegno e dell’ascolto del compagno.

Al contrario, un uomo parte dal presupposto che una donna all’apice dell’amore e della gratificazione permanga in quello stato in maniera indefinita, che non cambi più, che la sua natura amorevole non abbia flessioni.

In secondo luogo l’uomo crede di essere l’unico fattore scatenante che produce i mutamenti d’umore della compagna; nel bene e nel male, è convinto di determinare l’andamento della felicità della compagna.

Si sente gratificato quando la vede felice, e frustrato quando improvvisamente la vede cadere nel baratro.

Cade allora nell’errore di voler “aggiustare” le cose, di voler “risolvere un problema”, riuscendo solo a peggiorare le cose.

In realtà, quando una donna “scende nel pozzo emotivo”, non ha bisogno che il compagno le offra delle soluzioni, ma ascolto e amore incondizionato.

Spesso l’uomo cerca di sdrammatizzare, di sollevarle il morale, di spiegarle che non c’è ragione di sentirsi così abbattuta. Cerca di accelerare il miglioramento del suo stato d’animo.

Quello che l’uomo spesso non sa, è che lo stato d’animo della sua compagna non migliora di colpo: spesso il sostegno del compagno la aiuta anzi inizialmente a toccare il fondo, e, da lì in poi, le è possibile tornare a risalire.

Talvolta una donna sente di non poter “scendere nel pozzo”, per paura delle ripercussioni all’interno del rapporto con il compagno.

L’unica alternativa per lei rimane evitare l’intimità, o reprimere i propri sentimenti, sfogandoli nel bere, nel mangiare o nel lavoro.

Di fatto per la donna è fondamentale la fase in cui l’onda cala e s’infrange: le permette una pulizia emotiva. Senza questa fase diventa arida.

Al contrario per una donna è fondamentale “scendere nel pozzo”, liberare le proprie emozioni e sanare quelle negative.

Un uomo consapevole di questa dinamica psicologica femminile, non cercherà soluzioni rapide e non minimizzerà i sentimenti della compagna, ma le offrirà sostegno incondizionato. Non è di soluzioni che lei avrà bisogno, ma di gentilezza e ascolto.

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