Le trappole psicologiche che impediscono la felicità

trappole psicologiche

Per parlare di impedimenti alla felicità, è importante intendersi innanzitutto su cosa vuol dire felicità. Generalmente essa comprende due elementi importanti:

  • provare una sensazione di gratificazione e di contentezza.
  • condurre una vita in linea con i propri valori, un’esistenza ricca e colma di significato.

Perché questo non è sempre possibile? Cosa accade nella nostra mente che boicotta la possibilità di assaporare momenti più o meno intensi di felicità?
Possiamo riassumere quattro meccanismi mentali che noi tutti sperimentiamo e che sono delle vere trappole: quando ci cadiamo perdiamo la pienezza della nostra vita.
Eccole.

Ipercriticismo
L’ipercriticismo è la tendenza della nostra mente di valutare e dare giudizi negativi su di sé. È una tendenza molto rischiosa, ci intrappola in una gabbia di colpevolizzazione, inadeguatezza e vergogna. È come se avessimo una parte molto severa dentro di noi, sempre pronta a giudicare il nostro operato, a rimproverare le cose fatte e a definirci come incapaci. L’ipercriticismo non lascia scampo, perché alza sempre l’asticella del nostro metro di valutazione: qualsiasi prestazione possiamo raggiungere, questa non basta mai. Tarpa le ali alla possibilità di accettarci per quello che siamo e alla nostra capacità progettuale fino alla paralisi emotiva.

Impulsività
L’impulsività ci coglie quando agiamo senza pensare, quando seguiamo un desiderio senza riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni. Ad esempio quando ci lasciamo trasportare dalla rabbia, o da un’ondata di emotività che ci fa “scattare” senza la mediazione del pensiero e della riflessione. Quando andiamo dietro all’impulsività spesso ci ritroviamo nei pasticci, perché abbiamo peggiorato la nostra condizione interna e relazionale.

Rimuginio
Il rimuginare significa rimanere intrappolati nel nostro continuo pensare a ciò che abbiamo fatto, nel dubbio costante di averlo fatto bene. Una persona che rimugina è costantemente impegnata a valutare i passi fatti, a chiedersi se erano quelli giusti. Il rimuginio ci intrappola, perché ci dà l’illusione di poter modificare quello che è già stato, o ci illude che, se capiamo il nostro errore, allora in futuro non ne ripeteremo altri. Ci blocca nell’illusione del controllo.

Evitamento
Siamo nell’evitamento quando ci sforziamo di non provare certe emozioni scomode, fastidiose o dolorose. Ad esempio pensiamo a una persona invitata ad una festa. Mettiamo che quella persona cominci a pensare che se ci andasse si troverebbe in difficoltà, perché gli altri la giudicherebbero e si sentirebbe gli occhi di tutti addosso. Quella persona farebbe ogni sforzo possibile per evitare di partecipare a quella festa, per evitare di vergognarsi. Poi noi non sappiamo se effettivamente succederebbe quello che lei immagina, ma intanto decide di evitare quella festa, dando ragione alle sue paure. Evitando di doversi sentire male.

Se pensiamo a cosa hanno in comune questi processi, possiamo vedere che tutti hanno il potere di distrarci e farci perdere il momento presente.
Stando inchiodati nei nostri pensieri ci perdiamo la possibilità di godere di ciò che ci circonda, e perdiamo delle possibilità per essere felici.

Hanno anche la grande forza di convincerci sulla verità dei nostri pensieri.
Quando siamo catturati da una o più di queste trappole, siamo presi all’amo dai nostri pensieri, non riusciamo a considerare che “sono solo pensieri” e non una verità inattaccabile.
Questo impedisce il più delle volte di scegliere ciò che per noi è nutriente e vitale, ci blocca e ci costringe in circoli viziosi.
In poche parole impedisce una vita ricca e significativa.

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